martedì 23 agosto 2011

6 SETTEMBRE 2011 ---- SCIOPERO GENERALE 8 ORE

Appuntamenti in TUTTE le città

A TORINO
GRANDE MANIFESTAZIONE
DALLE 9:30 
DA PIAZZA VITTORIO VENETO
A PIAZZA SAN CARLO


La Segreteria Confederale della CGIL, a conclusione della riunione dei segretari generali di categoria e territoriali, ha indetto per martedì 6 settembre uno sciopero generale di 8 ore per ogni turno contro ( per cambiare) la manovra iniqua e sbagliata. del governo.

In particolare per la CGIL la manovra è “depressiva” e “socialmente iniqua”, perchè spiega, non viene destinata alcuna risorsa né alla crescita, né all'occupazione, mentre i redditi e i consumi dei cittadini continuano a ridursi. Per la CGIL ad essere colpiti dal provvedimento sono, ancora una volta, i soggetti sociali più deboli: lavoratori, pensionati, famiglie, mentre si continua ad evitare di intervenire sull'evasione fiscale, sulle rendite finanziarie e sulle grandi ricchezze. Il decreto del 13 febbraio oltre ad essere “inefficace” perchè, come spiega la CGIL, “non affronta in maniera strutturale le cause del deficit, né pone le basi per ridurre realmente il debito”, possiede “caratteri antisindacali” in quanto “pretende di cancellare per legge uno strumento di regolazione generale dei diritti dei lavoratori come il Contratto Nazionale di lavoro”. La manovra di ferragosto prevede, infatti, che gli accordi aziendali possano regolare le condizioni di lavoro, in deroga al CCNL e alle leggi anche in materia di licenziamento. Per la CGIL questa norma rappresenta un “nuovo gravissimo taglio ai diritti dei lavoratori”. E' proprio sull'articolo 8 del decreto ('misure a sostegno dell'occupazione') che la CGIL si sofferma nella lettera inviata a CISL e UIL, il 22 agosto scorso. Alle due Confederazioni la CGIL apre una serie di questioni: “L’art. 8 della manovra non è un attacco alla autonomia delle parti?”, “Non è forse chiaro che trasformare l’art. 18 in materia contrattabile di non meglio identificate 'rappresentanze sindacali operanti in azienda', mina l’efficacia dell’articolo stesso?”, “Non è forse evidente che una norma che non si basa sulla rappresentanza, e affida poteri su tutte le materie fuori dai contratti, è la proliferazione di qualunque forma di sindacalismo ed un attacco esplicito al sindacato confederale?”.

Altra scelta contenuta nella manovra e fortemente criticata dalla CGIL è quella di spostare o accorpare alla domenica le festività civili e laiche, per la CGIL significa “colpire l'identità e la storia del nostro Paese, indebolirne la memoria”, rappresenta, prosegue “un grave limite per il futuro”, producendo per altro un “irrisorio beneficio economico”. Per questo motivo ha deciso di lanciare una petizione popolare a difesa delle feste della Liberazione, del Lavoro e della Repubblica. Raggiunte al momento quasi 16mila firme

martedì 9 agosto 2011

CESSIONE RAMO D' AZIENDA : INTERESSANTE ARTICOLO SUL CORRIERE DELLA SERA

http://www.corriere.it/economia/11_agosto_08/altran-spinoff-gepin_1335cfe0-c1e0-11e0-9d6c-129de315fa51.shtml




MILANO - Prodigi dell'economia reale. Spesso le si attribuisce una presunta superiorità morale rispetto ai complessi (e generalmente nebulosi) meccanismi della finanza speculativa. L'economia crea occupazione, produzione, consumi. La finanza cosa, se non derivati carta-straccia? Al netto delle contrapposizioni ideologiche spesso anche la logica del profitto basato sulla produzione di beni e servizi finisce per sorprendere.
IL CASO - Come succede alla multinazionale francese Altran, società specializzata nella consulenza specializzata in innovazione tecnologica (lato software) per clienti privati e pubblici, come ministeri e regioni. Circa 17mila dipendenti in tutto il mondo, casa madre nell'hinterland parigino e quasi 2.100 in Italia nelle varie sedi tra cui Milano, Roma, Torino e Napoli. Azienda sana, tra i maggiori player dell'Ict nel nostro paese, la credibilità attribuitagli dalla sua vasta clientela. Tutto bene, se non che il ramo aziendale dedicato ai clienti istituzionali (i vari enti dell'amministrazione centrale) diventa non redditizio come in passato (forse pesa l'atavico ritardo dei pagamenti della pubblica amministrazione). E allora da Parigi arriva l'ordine: «cediamolo!» (in gergo un'operazione di spin off).
L'ACQUIRENTE - Sondaggi sui potenziali compratori, poi arriva l'offerta giusta, che fonti interne ai sindacati che stanno seguendo l'evoluzione della vicenda stimano in 11 milioni di euro. Dall'altro lato la Gepin, piccola realtà del settore, nota alle cronache per aver aperto cinque procedure di cassa integrazione negli ultimi cinque anni e con 80 suoi dipendenti a casa con gli ammortizzatori sociali.
LA TEMPISTICA - Agli interrogativi posti dai sindacati (in prima linea la Filcams Cgil) nessuna risposta, se non un laconico no comment giustificato dal diritto di privacy nei confronti dei clienti, che potrebbero non vedere di buon occhio la cessione del ramo aziendale ad un'impresa più piccola, almeno a livello di fatturato. Eppure i tempi stringono, soprattutto perché il closing dell'operazione di spin off dovrebbe essere effettivo il 1 settembre e così 35 dipendenti Altran (di cui ancora non si conoscono le generalità, tanto meno sono a conoscenza di dover avere a breve un nuovo datore di lavoro) saranno costretti a riconvertirsi anche professionalmente (non tutti seguono progetti con una clientela di tipo pubblico) e dovranno accettare probabilmente un "downgrade" del proprio stipendio, perché Gepin applica il contratto collettivo dei metalmeccanici e non quello del commercio utilizzato dalla multinazionale francese. E soprattutto alle richieste insistenti dei sindacati riguardo alla possibilità di introdurre delle clausole di salvaguardia per i dipendenti in uscita (in modo da impedire l'utilizzo di procedure di cassa integrazione nei loro confronti) la risposta delle due aziende è stata chiara e inequivocabile: «Non se ne parla».

Fabio Savelli

venerdì 5 agosto 2011

Cessione di Ramo d' Azienda: Esito Incontro Unione Industriale di Roma

Come da programma si è tenuto l' incontro tra organizzazioni sindacali (metalmeccanici e commercio), rappresentanti sia i lavoratori Altran che quelli Gepin, e le rappresentanze aziendali delle due aziende coinvolte.

In attesa del comunicato delle organizzazioni sindacali nazionali, ci sembra opportuno informare che l' esito dell' incontro non è stato positivo;  le organizzazioni sindacali hanno convenuto che non ci fossero le condizioni per un accordo.

Altran procederà comunque (come consentito dalla legge) alla cessione che sarà effettiva a partire dal 1° Settembre 2011.