mercoledì 30 giugno 2010

COMUNICATO SINDACALE - ESITO INCONTRO 23 GIUGNO 2010


COMUNICATO SINDACALE
PER I LAVORATORI METALMECCANICI
ALTRAN ITALIA

L’AZIENDA DICE NO

Il 23 Giugno presso la sede Altran di Roma si è svolto il terzo incontro tra le rappresentanze sindacali metalmeccaniche (FIOM, UILM) e la direzione aziendale per il Contratto Integrativo Aziendale (CIA) per la parte economica e la gestione trasferta.

La risposta dell’azienda alle nostre richiesta è stata di chiusura pressoché totale.

Nonostante la disponibilità a rivedere le nostre richieste e quindi venire incontro all’ azienda, abbiamo registrato una posizione netta che non concedeva margini di trattativa.
Nessuna apertura specie sul tema considerato dai lavoratori più importante ovvero il trattamento trasferta.
L’azienda ci ha ricordato che esiste una policy che considerata soddisfacente che noi invece contestiamo in quanto non eroga correttamente la trasferta e non riconosce le ore di viaggio.

Confermiamo la disponibilità a risederci al tavolo qualora ci fossero ripensamenti da parte aziendale.

Riteniamo indispensabile incontrare i lavoratori per valutare insieme le azioni che riterremo più opportune per manifestare la nostra indignazione nei confronti di Altran .



Il Coordinamento Nazionale
RSU/RSA Metalmeccanici Altran Italia

giovedì 24 giugno 2010

23 Giugno - Si è tenuto l' incontro sul Contratto integrativo aziendale

Come da programma si è tenuto l' incontro al quale oltre l' azienda hanno partecipato solo le organizzazioni sindacali Fiom-Cgil e Uilm-Uil registrando quindi l' assenza sia dell' Rsu che del funzionario della Fim-Cisl.

Giudichiamo l' atteggiamento aziendale molto negativo essendo state sostanzialmente rigettate tutte le richieste avanzate specie sul fronte travel policy.

Incontreremo i lavoratori in assemblea per decidere insieme le azioni da intraprendere.



Quanto prima un resoconto più dettagliato dell' incontro.

sabato 12 giugno 2010

IN PIEMONTE LO SCIOPERO GENERALE SARA' IL 2 LUGLIO 2010 - 8 ORE PER LA FIOM !

SCIOPERO DELL’INTERA GIORNATA PER I LAVORATORI DEI SETTORI PUBBLICI, BANCARI, POSTE E PER I METALMECCANICI DELLA FIOM

DI 4 ORE PER GLI ALTRI LAVORATORI DEI SETTORI PRIVATI

IL GOVERNO HA VARATO UNA MANOVRA INGIUSTA, INIQUA E CON SCELTE CHE DEPRIMOMO ANCORA DI PIU’ L’ECONOMIA LA CGIL RITIENE CHE LE PRIORITA’ E GLI OBIETTIVI DI UN INTERVENTO ECONOMICO, IN PARTICOLARE, DEBBANO ESSERE:

• avviare la riforma fiscale, abbassando la tassazione sui redditi da lavoro dipendente e sulle pensioni, e sostenere la lotta all’evasione fiscale
• tassare rendite e grandi patrimoni
• definire una nuova politica industriale, del terziario e dei servizi
• varare un “Piano per il lavoro” a favore, in particolare, dei giovani e delle donne incentivando le assunzioni a tempo indeterminato e cancellando le tante precarietà presenti nei settori pubblici e privati
• intervenire sugli sprechi e riformare il settore della conoscenza, in particolare è urgente avviare un piano formativo che investa nella scuola e nell’università
• rendere flessibile il patto di stabilità per i Comuni per avviare i cantieri, in particolare quelli sulle piccole opere


NO ALLA MANOVRA DEL GOVERNO

Da tempo sarebbe stato necessario favorire la crescita, varare un “Piano per il lavoro”, chiedere a tutti di contribuire a partire dai redditi più alti, grandi patrimoni ed imprese.
Il governo ha scelto di colpire solo i lavoratori e le lavoratrici, pubblici e privati, i precari, i pensionati e le pensionate. Infatti, con la manovra:
• blocca i contratti pubblici, anche quelli già rinnovati, e gli scatti di anzianità nella scuola
• taglia i trasferimenti alle Regioni ed ai Comuni: meno risorse per lo sviluppo, meno prestazioni e servizi sociali, più costi per anziani, pensionati e fasce deboli
• ferma per un anno la pensione per tutti i lavoratori e le lavoratrici e riduce la salvaguardia per coloro che sono in mobilità
• chiude il 40% degli Enti di ricerca
• congela il turnover e licenzia la metà dei precari in tutta la Pubblica Amministrazione, blocca la contrattazione di 2° livello e decide nel 2012 il pensionamento a 65 anni delle lavoratrici pubbliche.

La CGIL ribadisce il suo fermo NO al “Collegato lavoro” che attacca i diritti di quanti lavorano
e che non accoglie neanche le osservazioni del Presidente della Repubblica.


TORINO h. 9:30 MANIFESTAZIONE e CORTEO
da PORTA SUSA a PIAZZA CASTELLO

Tutto sulle nostre spalle? NO

martedì 8 giugno 2010

PREPARIAMOCI ALLO SCIOPERO GENERALE DEL 25 GIUGNO 2010

LO SCANDALO DELLE PENSIONI
Nel decreto legge provvedimenti inaccettabili
e discriminatori


A partire dal 1 gennaio 2011 tutti coloro che maturano i requisiti di pensionamento di vecchiaia o di anzianità ai sensi delle norme vigenti, potranno andare in pensione solo 12 mesi dopo aver maturato i relativi requisiti, se lavoratori dipendenti, e 18 mesi dopo se lavoratori autonomi.
Questo è quanto prevede il passaggio alla cosiddetta “finestra mobile” contenuto nel decreto del governo sulla manovra economica . E’ escluso:
􀃅 chi matura i requisiti per la pensione (anzianità o vecchiaia) entro il 31
dicembre di quest'anno.
􀃅 i lavoratori che al 30 giugno 2010 risultano in preavviso e maturano i requisiti entro la data di cessazione del rapporto di lavoro
􀃅 I lavoratori in mobilità o mobilità lunga ai sensi di accordi stipulati entro il 30 aprile 2010, solo fino ad un massimo di 10.000 unità
􀃅 il personale della scuola, che continuerà ad andare in pensione con la finestra unica di
settembre, avendo maturato i requisiti di età e di contribuzione entro il 31 dicembre dello stesso anno
􀃅 quei lavoratori che, al raggiungimento del limite di età, perdono il titolo per lo svolgimento della mansione alla quale sono adibiti (piloti, autisti di mezzi pubblici)

Anche coloro che raggiungono i 40 anni di versamenti, dovranno restare al lavoro ancora un anno prima di poter accedere al trattamento pensionistico, che sarà erogato solo a partire dal 13° mese successivo la data di maturazione dei requisiti.
Ciò vuol dire che a partire dal 2011 nel settore privato si andrà in pensione di vecchiaia a 66
anni per gli uomini e a 61 per le donne o che saranno necessari 41 anni di lavoro (indipendentemente dall’età) per andare in pensione.
L’inserimento dei lavoratori e lavoratrici che maturano i 40 anni di versamento in questo nuovo sistema di “finestre mobili” è particolarmente odioso in quanto questi lavoratori, a differenza di coloro che non hanno raggiunto i 40 anni di versamenti, non potranno maturare nessun miglioramento delle condizioni economiche con cui andranno in pensione.

Tutto ciò mentre il Governo ha lasciato nel dimenticatoio e nulla ha fatto in tema di pensionamento anticipato per chi è inserito nelle lavorazioni usuranti, anzi anche su questo tema si preparano provvedimenti restrittivi .

Ma il fatto più scandaloso riguarda la clausola di non garanzia per i lavoratori che si trovano in mobilità, che magari hanno firmato volontariamente perché nell’arco di tre/quattro anni avrebbero maturato le condizioni per poter accedere ai trattamenti pensionistici, senza soluzione di continuità.
Per questi si apre un baratro.

Il decreto prevede che solo 10.000 persone, potranno mantenere i requisiti pregressi, e che le domande verranno selezionate secondo il criterio di precedenza temporale dell’inoltro della richiesta individuale di pensione.
Una sorta di roulette russa!

Arrivata a quota 10.000, la norma scandalo prevede che l’INPS “non prenderà in esame ulteriori domande di pensionamento finalizzate ad usufruire dei benefici” ovvero utile al fine di poter andare in pensione secondo il sistema di finestre preesistenti.
Inoltre sono presi in considerazione solo gli accordi di mobilità realizzati entro il 30 aprile 2010, lasciando scoperto tutto il mese di maggio 2010.
Se consideriamo che a dicembre 2009 risultavano in mobilità 129.337 persone, soltanto il 7% della platea riuscirebbe a veder salvaguardate le condizioni sulla base delle quali ha aderito agli accordi.
La conseguenza sarà di scatenare una di guerra tra poveri inaccettabile, con decine di migliaia di lavoratrici e lavoratori che a termine della loro storia lavorativa si troverebbero senza ammortizzatore sociale e senza la possibilità di accedere al trattamento pensionistico.
Questo decreto colpisce e annulla l’esito di centinaia di accordi sindacali con cui abbiamo cercato di gestire le crisi aziendali e produttive senza soluzioni traumatiche, evitando i licenziamenti.
Oggi i l governo decide di scaricare su i più deboli un prezzo intollerabile.

La Fiom contrasterà questi provvedimenti odiosi e inaccettabili a partire dalle iniziative già in programma per la preparazione
dello
sciopero generale del 25 giugno

SE QUESTE NORME DOVESSERO DIVENTARE LEGGE, LA FIOM È IMPEGNATA A RICONTRATTARE TUTTE LE CONDIZIONI DEGLI ACCORDI DI MOBILITÀ GIÀ REALIZZATI, QUANDO LA GARANZIA DEL CONGIUNGIMENTO ALLA PENSIONE
NON FOSSE PIÙ PER TUTTI GARANTITA

lunedì 7 giugno 2010

Info Flash - CCNL Metalmeccanico

Si ricorda che con 10 anni di anzianità il ccnl metalmeccanico prevede la maturazione di un giorno in più di ferie all' anno, con 18 anni di anzianità si matura una settimana in più di ferie .

Il cambio di contratto azzera questa possibilità.


Si invita chi ha raggiunto i 2 traguardi sopra indicati a verificare che l' Ufficio Personale tenga conto di questa norma.